Roma - Atalanta 3-3

2' Pastore (R), 19'  Castagne (A), 22', 38' Rigoni (A), 60' Florenzi (R), 82' Manolas (R)

La sfida di una notte di fine estate tra Roma e Atalanta è stata probabilmente emblematica della spettacolarità che la nuova Serie A intende regalare al pubblico appassionato di tutto il globo.

Con sette titolari in panchina, in vista della sfida al Copenaghen di giovedì, l'Atalanta si è presentata all'Olimpico con tutta la fisicità e la corsa che una preparazione anticipata le hanno regalato, ma è la Roma, sebbene ancora visibilmente a corto di fiato dopo un'estate passata a girare il mondo, a sparigliare le carte con una magia di tacco di Pastore poco dopo il via.

Gli ospiti non si disuniscono, e con la sicurezza delle grandi squadre, iniziano a macinare il proprio gioco, certi che prima o poi qualcosa di buono ne verrà fuori. Quello che accade però va oltre le più rosee aspettative anche del più ottimista tra i tifosi bergamaschi: gli uomini della Dea vanno al doppio della velocità dei padroni di casa, e prima di rendersi conto di cosa stia succedendo, Olsen si ritrova a contare tre palloni dentro la propria porta.

Il sorriso a trentadue denti di Gasperini dopo la meravigliosa azione in velocità che porta al secondo goal di Rigoni, è emblematico del sogno che i suoi stanno facendo vivere ai propri sostenitori: si scrive Atalanta, ma sembra si legga Real Madrid. Ma i sogni, si sa, finiscono sempre con un risveglio.

Nella ripresa Di Francesco sceglie di affidarsi all'estro di Justin Kluivert, decisivo la settimana scorsa contro il Torino, e ai muscoli di N'Zonzi, fresco campione del mondo, per provare a ribaltare il risultato; tuttavia i giallorossi sembrano percepire, una volta in più dopo quattro minuti, che la serata si è trasformata in una ripida salita quando Pastore, dopo un batti e ribatti, spedisce in curva pochi passi dentro l'area.

Poco più avanti è Under a centrare Gollini dopo un buon dribbling, ma è solo al quarto d'ora che Florenzi, rubando una palla al compagno Dzeko, si infila in un'autostrada centrale che porta dritto dentro la porta: 2-3, manca ancora mezz'ora e l'Olimpico si infiamma.

La differenza fisica, sembrata abissale nel primo tempo, sembra via via assottigliarsi, complice l'adrenalina a mille nelle vene giallorosse in odore di rimonta, e la Roma arriva con una certa facilità al tiro.

Dzeko, a poco più di venti dalla fine, ha l'occasione più ghiotta per impattare con una palla che spiove al limite dell'area piccola, ma le prove di imitazione dello spallino Antenucci non riescono come il pubblico sugli spalti vorrebbe, e la palla spedita in cielo viene sottolineata da migliaia di urla di delusione.

Ad un quarto d'ora dal novantesimo il tecnico capitolino, a causa dell'ennesimo infortunio dello sfortunatissimo Florenzi, si gioca il tutto per tutto e getta nella mischia anche Patrik Schick: cinque attaccanti in campo per i padroni di casa, cosa che diventa una specie di record dei tempi moderni.

Il calcio però fortunatamente non risponde ai criteri matematici e spesso più attaccanti non si traducono in più reti segnate; Schick appena entrato spedisce alto una buona occasione dall'altezza dl dischetto e paradossalmente e l'Atalanta ad avere le migliori occasioni in ripartenza ancora con Rigoni e con Palomino

Le due squadre sembrano aver acceso la spia rossa della riserva, quando dagli sviluppi di una punizione dalla trequarti, un inserimento tempestivo di Manolas regala alla Lupa il definitivo pareggio. Saltano tutti gli schemi e, più che una partita di calcio, il finale sembra un match di pallacanestro, dove le azioni d'attacco, da una parte e dall'altra, si susseguono senza soluzione di continuità.

A un minuto dalla fine Schick fa finalmente la prima cosa giusta del suo scampolo di partita, lanciando Kluivert in campo aperto; l'attaccante olandese sembra avere diversi metri di vantaggio e l'opportunità di concludere in porta è concreta, ma lo stesso giocatore, forse sfinito dalla lunga corsa, viene bloccato al momento del tiro da Castagne.

Le capoliste della Serie A rimangono tre, ma Roma e Atalanta diranno sicuramente la loro in questa annata. E soprattutto, stasera, hanno dimostrato che lo spettacolo del nostro campionato non è poi così malaccio.